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  • VIN BRULÈ – LE CURIOSITÀ SUL VINO CALDO CHE ADDOLCISCE VENEZIA

Quando si tratta di bere i veneziani non hanno dubbi, c’è un solo grande amore: il vino. Bianco, rosso, fermo o frizzante, per ogni occasione c’è un’ombra perfetta con cui brindare, da soli o in compagnia.
Si sa poi che il vino riscalda e rallegra gli animi, ma quando il freddo dell’inverno si insinua fino alle ossa, il vino così com’è non basta più. La soluzione è presto trovata: basta riscaldarlo! È così che, più o meno, nasce il vin brulé, bevanda tipica delle stagioni più gelide in tutto il Veneto.

Un dolce (e speziato) Natale

È soprattutto con l’avvicinarsi del Natale che a Venezia si beve questo vino “bruciato” (traduzione del francese brûler), complici i tradizionali mercatini che si stabiliscono in città sotto le feste e che servono questa delizia speziata.
Un buon vin brulé è preparato con un vino rosso corposo che va scaldato in pentola con scorza di arancia e limone, zucchero, cannella, chiodi di garofano, anice stellato, noce moscata e zenzero, in base a gusti e preferenze. Dopo poco più di un quarto d’ora di cottura si ottiene questa bevanda, sostanziosa e dalle proprietà disinfettanti, che non presenta un alto grado alcolico (ridotto grazie alla prolungata bollitura).
Importante è servirlo caldo, ancora più importante è ricordarsi di utilizzare bicchieri che resistano all’elevata temperatura del vino.

Il conditium paradoxum greco e poi romano…

L’avo del moderno vin brulé viene preparato per la prima volta ai tempi dell’Antica Grecia; nel conditium paradoxum (cioè condito mirabile), così chiamato dagli antichi Romani, si mischiano vino, miele, petali di rosa, cannella e zafferano. Il composto viene servito dopo i pasti come rimedio dalle grandi proprietà benefiche, in grado di curare ogni male.

… l’ippocrasso medievale…

La ricetta subisce alcune modifiche nel medioevo, grazie al celebre medico Ippocrate. Nasce così l’ippocrasso, preparato in grandi imbuti (le cosiddette “maniche di Ippocrate”) con spezie ed altre erbe, e vanta considerevoli effetti benefici.

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… e il vin brulé di oggi

Oggi il vin brulé è conosciuto e amato in tutta Europa: per gli inglesi è il mulled wine, per i francesi è invece semplicemente vin chaud (vino caldo), i tedeschi lo chiamano gluhwein e nei paesi scandinavi identificano la loro variante (preparata non solo con vino, ma anche con rum, brandy o vodka) come glogg.

Non solo in un buon bicchiere di vin brulé puoi trovare calore e convivialità: anche all’Hostaria Osottoosopra il nostro ambiente familiare ed accogliente saprà riscaldare il tuo cuore nelle fredde serate d’autunno e d'inverno a Venezia!