Bollicine venete: un viaggio alla scoperta del Prosecco
Quando si tratta di eccellere i Veneti non si tirano certo indietro. Siamo un popolo di grandi lavoratori e siamo orgogliosi del frutto delle nostre fatiche, soprattutto se il frutto è l'uva e il prezioso risultato è il vino.
Non a caso il Prosecco, vino prodotto nelle nostre terre e in quelle del Friuli-Venezia Giulia, è il più esportato in Italia, amato e bevuto in tutto il mondo, superando perfino il cugino francese, lo Champagne.
Tutto nasce con la ribolla
Per veder nascere il Prosecco dobbiamo tornare indietro fino al XVI secolo. In quegli anni Trieste è famosa per la ribolla, un vino particolarmente apprezzato dalla casata degli Asburgo. Per evitare che la ribolla triestina venga confusa con altre produzioni simili (ma, badate bene, non uguali), si designa una zona specifica per la produzione di questa prelibatezza, nei pressi del quartiere di Prosecco.
La produzione successivamente si sposta fra le colline di Conegliano, Asolo e Valdobbiadene e finalmente, nel 1754, questa squisitezza dell'enologia viene chiamata Prosecco per la prima volta.
Una delizia per i sensi
Non uno, bensì tre Prosecchi! Ne esistono infatti diverse tipologie: il Prosecco propriamente detto, quello spumante e quello frizzante. Sono diverse nel volume alcolico ma accomunate dal caratteristico colore giallo paglierino, dal sapore fresco, dal profumo inconfondibile che è leggermente fruttato, floreale, con qualche nota agrumata.
A tavola!
Ma dopo tanto parlare, passiamo finalmente alla domanda più importante: quando ci beviamo 'sto Prosecco?
Non ci sarà da aspettare molto: il Prosecco, infatti, è un ottimo aperitivo, perfetto da assaporare accompagnato da cicchetti veneziani a volontà. Durante i pasti è ideale anche con primi e secondi a base di pesce e, perché no, anche con i secondi a base di carne bianca.
Se siete in visita a Venezia, non perdete l'occasione di assaporare il Prosecco: venite a provarlo da Hostaria Osottoosopra, abbinato ad uno dei piatti del nostro gustoso menù.