Spezie a Venezia: i sapori d'Oriente nella cucina della Serenissima
Ai veneziani, come ad ogni popolo, piace crogiolarsi nel ricordo delle proprie tradizioni, esaltando l’autenticità delle usanze del passato e guardando con nostalgia ai tempi che furono. I veneziani amano i loro costumi, la loro città e la loro cucina, che però è fatta di ingredienti che arrivano non solo dalla laguna, bensì da tutto il mondo.
Tra questi non mancano le spezie (dal latino “species”, merce speciale, di valore). Molto utilizzate in cucina, vantano una lunga storia che si intreccia con quella della Serenissima, che a lungo ha avuto un ruolo primario nella loro diffusione.
Le spezie nell’antica Roma, tra cucine e riti sacri
Le antiche civiltà dell’Estremo Oriente conoscono e usano da sempre le spezie, che conquistano anche l’antica Roma: nel I secolo a.C. i Romani fanno di tutto per assicurarsi che nelle loro grandi tavole imbandite non manchino le spezie, arrivando a spendere cifre esorbitanti e addirittura a creare un deposito in cui custodiscono chili e chili di pepe.
Non solo: le spezie sono protagoniste anche in ambito medico, utilizzate come terapia e addirittura come ingredienti principali in numerosi riti sacri. La loro reperibilità, non sempre facile, contribuiva ad alimentarne la richiesta e la preziosità.
Lo zampino della Serenissima
Qualche secolo più tardi, alla fine del Medioevo, il commercio delle spezie passa in mano alla Serenissima, già a stretto contatto con le culture africane ed asiatiche affacciate sul Mediterraneo. Tonnellate e tonnellate di spezie partono dal lontano Oriente e passano per Venezia, vendute al celebre mercato di Rialto sotto la stretta vigilanza di funzionari statali incaricati, i “messeri del pepe”. Nasce così la celebre Via delle Spezie.
A Venezia gli spezieri sperimentano con questi ingredienti, miscelandoli e dosandoli per poi venderli in pacchettini chiamati “sacchetti veneziani”. Da quel momento Venezia e il mondo intero non riusciranno più a fare a meno delle spezie, utilizzate non sempre per condire i cibi, spesso anche solo per conservarli meglio e coprire l’odore delle carni.
E oggi?
Poco prima del 1500 anche il Portogallo inizia a commerciare con l’Oriente: è la fine del dominio della Serenissima in questo mercato. Le spezie però non hanno più abbandonato la cucina veneziana: ne sono un esempio la pastissada de manzo con verdure, preparata chiodi di garofano e cannella o le più celebri sarde in saor, cotte con cipolle, uvetta e pinoli.
Da non dimenticare infine il caldo e gustoso vin brûlé, in cui proprio zucchero, agrumi e spezie danno al vino rosso un inconfondibile e delizioso sapore!
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