Ormai Venezia per te non ha più segreti, vero? L’hai girata in lungo e in largo: sai con quanti mattoni è stato costruito l’Arsenale, quanti passi ti servono per percorrere Piazza San Marco e quanti gradini conta il Ponte di Rialto. Mi spiace distruggere le tue certezze, ma di Venezia conosci solo stereotipi ed esteriorità.
L’autenticità veneziana si trova anche qui, certo… ma in altri luoghi di più. Lascia che ti dia qualche consiglio, ti svelerò qualcosa, ma non tutto: che gusto c’è a toglierti il piacere della scoperta?
Mentre i turisti si divertono a dare da mangiare ai piccioni vieni a scoprire il segreto della Venezia più autentica, quella meno frequentata! Ti aspetto a Dorsoduro, il sestiere che prende il nome dal sottosuolo roccioso e aspro. Non lasciarti intimorire, a dispetto del nome arcigno, la zona ha tanto da offrire a chiunque voglia esplorarla ed è pronta ad accoglierti tra storia, arte, miti e leggende.
La Venezia giovane
Cominciamo sfatando l’analogia “autentico” uguale “vecchio”. Dorsoduro è conosciuto soprattutto tra i giovani: in questa zona sorge infatti Campo Santa Margherita, punto fisso di ritrovo per uno spritz a qualsiasi ora del giorno. Dopo qualche bicchierino, se riuscirai ancora a camminare seguendo una linea retta, ti consiglio una bella camminata lungo le Fondamenta Zattere: il panorama suggestivo del **Canale della Giudecca **da lì è impareggiabile.
Antichi mestieri e grandiosi edifici
Non puoi proclamarti conoscitore di Venezia se San Marco è l’unica basilica che hai visitato: a Dorsoduro sorge la meravigliosa chiesa di Santa Maria della Salute, costruita nel 1631 come voto alla Madonna e per celebrare la fine della terribile epidemia di peste che aveva colpito la città.
In questo sestiere rimane poi una delle tracce più antiche dei mestieri veneziani di una volta. Si tratta dello Squero di San Trovaso; lo squero è l’antico cantiere dove, ai tempi della Serenissima (e tutt’oggi), si costruivano e riparavano numerose imbarcazioni, dalle gondole ai pupparini. Quello di San Trovaso risale al Seicento ed è quasi l’ultimo ancora in funzione a Venezia.
Tra verità e leggenda
Tra le calli di Dorsoduro verità e mito si intrecciano perdendosi l’uno nell’altra: alcuni luoghi emanano un’aura di mistero e raccontano storie che solo i veneziani conoscono. Puoi scegliere di camminare sul Rio del Malcanton, luogo, si dice, un tempo prediletto dai ladri per derubare gli ignari passanti (da questo deriva il nome “Malcanton”, cioè “angolo malfamato”). O ancora, puoi salire sul Ponte dei Pugni, sulla cui sommità si battevano due fazioni di Venezia, i Nicolotti contro i Castellani. Sulla sommità del ponte ancora oggi sono tracciate le impronte del punto dove i contendenti si posizionavano prima di darsele di santa ragione. Puoi infine passare attraverso Sotoportego del Casin dei Nobili, la casa frequentata solo da nobili Veneziani, che di nobile aveva ben poco. Al suo interno si dice infatti ci si dedicasse a gioco d’azzardo e ci si intrattenesse in gentil compagnia femminile.
A Dorsoduro, infine, trovi anche la vera tradizione della cucina veneziana, tra risi e bisi e qualche sarda in saor. Accomodati all’Hostaria OsottoOsopra e concludi con noi il tuo viaggio nella Venezia più autentica.
Solo allora potrai tornare a casa e dire di aver visitato ed assaporato la città più bella del mondo.