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  • Castradina: la ricetta veneziana per la Festa della Salute

Un piatto tradizionale che nasce in un momento storico difficile: scopri la ricetta della castradina veneziana

La castradìna è un piatto tradizionale della cucina della Serenissima. Arriva sulle tavole del popolo veneziano nel '600, in un periodo storico tutt'altro che facile. In quegli anni, infatti, Venezia è isolata a causa di una devastante epidemia di peste che ne decima la popolazione. Solo gli abitanti della Dalmazia riescono a fornire cibo alla Serenissima, per evitare che i superstiti muoiano di fame. Non sono molte, purtroppo, le materie prime che arrivano sulle tavole della laguna: si tratta infatti principalmente di carne di montone.

La rinascita dopo la peste

Nel 1631 la peste si fa meno invasiva, fino a scomparire del tutto. Dalle ceneri di questa tragedia Venezia rinasce e celebra la fine di un incubo, senza dimenticare di ringraziare la Madonna, a cui dogi e chiesa si erano votati per implorare la grazia dall'epidemia. Da quel momento il 21 novembre di ogni anno, infatti, si celebra nella città lagunare la Festa della Madonna della Salute, occasione molto sentita dalla popolazione. Come per ogni celebrazione che si rispetti, anche la Festa della Salute ha un suo piatto tipico, la castradìna.

Castradìna: la ricetta tradizionale

La castradìna è un piatto a base di carne di montone castrato salmistrato, verze, burro, cipolla, sale e pepe.
Per prepararla secondo la ricetta classica occorre far bollire tre volte la carne, cambiando l’acqua di volta in volta, conservando quella già usata come brodo. Successivamente è necessario preparare un soffritto a cui aggiungere la verza. Alla fine basterà terminare la cottura della verza insieme alla carne, aggiungendo man mano il brodo conservato in precedenza e ricordandosi di aggiustare di sale e pepe.

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