Venezia è speciale perché nasconde tesori lì dove sembra non ci sia nulla di valore. E così l’autunno, che da sempre è la stagione grigia e piatta per eccellenza, è impreziosito nella città lagunare da due tra i più sentiti e celebrati eventi dell’anno. La Festa della Salute, il 21 novembre, è certamente il più noto, ma ce n’è un altro che colora la città e che coinvolge grandi e piccini: la festa di San Martino, che si celebra l’11 novembre.
Il Santo compassionevole
La leggenda che ispira la festa è quella di Martino di Tours, cavaliere che durante uno dei suoi viaggi incontra per strada un povero mendicante, sofferente e tremante a causa del freddo. Martino, non avendo denaro né cibo da offrire al pover’uomo, decide di dividere il proprio mantello, cedendone metà al mendicante. Rientrato ai suoi alloggi, Martino sogna di notte Gesù che lo ringrazia, mostrandogli il pezzo di mantello ceduto dal cavaliere e facendogli così capire che il mendicante era proprio lui.
La Serenissima è da sempre molto devota al Santo: si dice infatti che l’omonima chiesa nel sestiere di Castello, custodisse al suo interno proprio la tibia di Martino di Tours.
Pentole, dolcetti, filastrocche
Oggi a Venezia la leggenda riecheggia nelle celebrazioni che coinvolgono la città. I protagonisti principali sono i bambini, con i loro mantelli e le corone in testa, in giro a gruppi per tutta la città a chiedere qualche spicciolo o dolcetto ai commercianti, sbattendo tra loro pignatte e pentole e recitando la filastrocca tipica:
“S. Martin xe 'ndà in sofita a trovar ea so' novissa; so' novissa no ghe gera, S.Martin col cùeo par tera. E col nostro sachetìn cari signori xe S.Martin!”
Ovvero “San Martino è andato in soffitta a trovare la sua fidanzata; la sua fidanzata non c’era, San Martino col sedere per terra. E con il nostro sacchettino, cari signori è San Martino!”.
Non è festa senza il dolce
Con i soldi raccolti i bambini veneziani comprano il tipico dolce di San Martino, che può essere preparato in moltissime versioni diverse.
Si tratta di una base di pasta frolla decorata con glassa di zucchero, cioccolata, caramelle, mandorle e chi più ne ha più ne metta. La caratteristica del dolce che più salta all’occhio è la sua forma: la base decorata è infatti sagomata in modo da ritrarre un cavaliere a cavallo, in ricordo proprio della leggenda di San Martino.
Passeggiare tra le vetrine delle pasticcerie ti farà venire senz’altro l’acquolina in bocca: ti aspettiamo all’Hostaria Osottoosopra per rifocillarti e per festeggiare insieme, e… che sia a San Martino o in qualsiasi giorno dell’anno non importa, c’è sempre un buon motivo per fare festa, anche in questo periodo difficile!