SEPPIE AL NERO : IL PIATTO DEI VENEZIANI
Palazzi che trasudano ricchezza, vestiti con stoffe pregiate provenienti da tutto il mondo, una Basilica rivestita di mosaici d’oro. A Venezia tutto è sfarzo.
Non sorprende che uno dei molluschi che più popolano la laguna e le cucine veneziane sia un animale dal sangue blu, nobile come la città che lo ospita.
A immagine e somiglianza
Come i cani che assomigliano ai propri padroni, anche la seppia assume le sembianze delle persone con cui vive a contatto: i veneziani.
-Ha dieci tentacoli muniti di ventose per accalappiare tutto quello che vuole (ricordiamoci che buona parte di quello che c’è a Venezia è stato rubato nei secoli, a partire dalle spoglie di San Marco);
-Come i veneziani la seppia è tenera all’esterno ma coriacea dentro, con la sua conchiglia interna, meglio conosciuta come “osso di seppia”;
-Quando viene minacciata sa come reagire, che poi la seppia usi dell’inchiostro nero e non una battaglia di Lepanto è un discorso a parte.
E poi c’è quel color “seppia”, che sempre immaginiamo avvolgere le foto del passato nostalgico della città, quei tempi in cui si stava peggio ma alla fine i nostri “veci” dicono che si stava meglio.
Amica, mi dispiace ma ti cucino
La seppia è alla base di molte ricette della tradizione culinaria veneziana, questo perché è legata all’uso che ne facevano le classi sociali più povere.
Le pietanze di mare, oggi le più rinomate, un tempo erano per i veneziani il cibo del popolo, perché le materie prime erano più facilmente reperibili.
Facili da pescare, un po’ meno da pulire e preparare, le seppie sono spesso accostate alla polenta, il cibo povero per eccellenza.
Il connubio perfetto tra queste due pietanze si esprime nella sua forma più sublime, per quanto semplice e popolare, nelle “seppie alla veneziana”.
Per prepararle ti servono ovviamente le seppie, e quel piccolo sacchettino al loro interno che contiene il nero; la polenta, a quella abbrustolita i veneziani prediligono quella morbida, per non perdere neanche un po’ del “tocio” della seppia; passata di pomodoro; un po’ di vino bianco; cipolla; aglio; prezzemolo; olio e sale.
Non spaventarti, assaggia!
Dopo una preparazione minuziosa e molto lunga (il tutto deve cuocere per circa 1h e 30’) le seppie alla veneziana ti appariranno nere e tetre, ma non spaventarti e non lasciarti condizionare dal colore, assaggiandole ti accorgerai che il loro sapore è tanto delicato quanto squisito.
Dopo una lunga giornata trascorsa a Venezia avrai sicuramente voglia di assaporarle ma probabilmente non di prepararle. Per quello ci pensiamo noi dell’Hosteria OsottoOsopra: selezioniamo i prodotti più freschi e li prepariamo rispettando i ligi e saggi dettami della tradizione veneziana per portare nel tuo piatto non solo un cibo delizioso, ma la storia della nostra città.