Ricette veneziane: i bruscandoli in cucina
La cucina veneziana è il risultato di una meravigliosa storia d'amore tra la città e il suo territorio. Ne sono un esempio lampante non solo i meravigliosi piatti di pesce di laguna: anche la terra, a Venezia, regala infatti preziosi frutti che in cucina vivono una nuova, meravigliosa seconda vita.
Oggi scopriamo insieme i bruscandoli, tipici di tutto il Veneto, e come usarli al meglio in cucina!
Le meraviglie del luppolo selvatico
Precisamente: i bruscandoli altro non sono che i germogli del luppolo selvatico. Queste erbe sono conosciute con il nome scientifico di Humulus Lupulus e crescono spontaneamente in molte zone della regione: dalle aree incolte in riva ai fiumi alle pianure, fino ad arrivare ai 1200 m di quota. Si riconoscono perché assomigliano ad asparagi, per questo sono conosciuti anche come asparagina selvatica.
Si raccolgono soprattutto in primavera e hanno molte proprietà benefiche: oltre ad essere vegetali ipocalorici, hanno doti tonificanti e diuretiche. In tempi antichi, infatti, i bruscandoli erano considerati un rimedio naturale ideale per la purificazione di sangue e fegato; un alleato veramente prezioso in medicina e non solo.
I bruscandoli in cucina
In cucina i bruscandoli sono davvero versatili e semplici da preparare: in Veneto si impiegano perlopiù per risotti e gnocchi.
Nel primo caso è sufficiente metterne circa 3-400 grammi durante la preparazione del classico soffritto, oppure lessati in precedenza e aggiunti quando il riso è tostato, prima di aggiungere a mano a mano il brodo.
Nel secondo caso, invece, i bruscandoli andranno lessati e tritati, poi amalgamati con farina integrale e lavorati fino ad ottenere un impasto omogeneo. A quel punto non rimarrà che formare gli gnocchi e cuocerli in acqua bollente.
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