IL REDENTORE A VENEZIA: STORIA E CURIOSITÀ

Un’esplosione di luci e colori che illumina la città, musica dal tramonto all’alba, migliaia di barche radunate nella laguna veneziana, riunite sotto le stesse stelle per ricordare il momento in cui Venezia si liberò di uno dei mali peggiori dei secoli trascorsi. Tutto questo è il Redentore, la notte più attesa dell’estate nella città lagunare.

I veneziani d.o.c. conosceranno già la storia di questa tradizione; se tu invece sei di passaggio e nessuno ancora ti ha raccontato le origini di questa festosa tradizione concediti qualche minuto per conoscerne storia e curiosità.

Liberi dalla Peste

Il Redentore a Venezia (che quest’anno si festeggia il 14 e il 15 luglio) è una delle celebrazioni più sentite, un momento di festa che affonda le sue radici in un passato che risale a più di cinquecento anni fa, più precisamente all’epidemia di peste che colpì la Serenissima dal 1575.

Nel 1577, dopo due disastrosi anni che hanno visto la popolazione della città decimarsi, la peste viene finalmente dichiarata sconfitta; è in quel momento che il Senato veneziano decide di far costruire un tempio a Cristo Redentore, promettendo di rendergli omaggio in eterno e chiedendo in cambio di liberare per sempre la città dalle epidemie. Nel 1592 è il grande Andrea Palladio a progettare la chiesa, tutt’ora esistente, sull’Isola della Giudecca.

Viene inoltre fatto costruire un ponte votivo sorretto da barche, per collegare l’Isola della Giudecca al molo delle Zattere, installato poi ogni anno in occasione della ricorrenza. Se chiederai ai Giudecchini ti verrà risposto che quello è l’unico giorno dell’anno in cui, finalmente, il resto del mondo non è un’isola.

         Beppe Ciardi, La preparazione della festa del Redentore, 1910

Il Redentore Oggi

La peste è ormai un ricordo che si perde nel tempo e il Redentore viene vissuto dai veneziani di oggi come un momento di festa e di aggregazione e… come una corsa allo scorcio migliore da cui osservare lo spettacolo pirotecnico. Nei giorni che precedono il Redentore infatti, i cittadini accorrono sulle rive dei canali e tracciano a terra (con gesso o nastro adesivo) un rettangolo per “prenotare” la loro postazione, dove poi si sistemeranno per mangiare in compagnia.

È infatti tradizione cenare all’aperto (in riva ai canali o direttamente in barca, in laguna, pronti già dal pomeriggio in pole position per aspettare i fuochi d’artificio). È l’occasione perfetta, per i veneziani, per ricordare le loro tradizioni anche in fatto di cucina, preparando la pasta e fasoi, i bigoli in salsa e soprattutto i bovoletti, lumachine di terra preparate con aglio e prezzemolo.

Verso mezzanotte, finalmente, lo spettacolo pirotecnico illumina la città: dopo 40 meravigliosi minuti passati con il naso all’insù sarà la volta delle feste in spiaggia, per ballare e stare insieme fino al mattino.

Non sperare di riuscire a ritagliarti un posto per cenare in riva al canale, ogni veneziano ha la sua postazione fissa da generazioni. Per goderti la cena del Redentore gustando i migliori piatti tipici ti aspettiamo all’Hostaria Osottoosopra!