CARNEVALE DI VENEZIA: LE TRADIZIONI DI IERI E LA CITTA’ OGGI

Colori, travestimenti, turisti, fritole: non sembrano mai abbastanza i luoghi comuni sul Carnevale di Venezia. Eppure, nel periodo più colorato dell’anno, l’atmosfera che si respira in città è davvero unica e travolgente, da provare almeno una volta nella vita.

Se non lo hai mai vissuto in prima persona, quest’anno non fare il Pantalone: scopri la storia del Carnevale più bello del mondo e poi parti alla volta di Venezia!

Veneziani goderecci

Carnem levare, ovvero “privarsi della carne”. Questo è il significato originale del termine, che compare per la prima volta in un documento ufficiale della Serenissima poco dopo l’anno mille . Il riferimento è alla Pasqua cristiana, più precisamente al periodo di magra e digiuno che la precede.

I veneziani scelgono di concedersi ogni anno una grande festa prima di sottomettersi alle privazioni e in poco più di due secoli il Carnevale diventa celebrazione ufficiale. Con il passare del tempo, i veneziani si accorgono però che un giorno solo di festa non è abbastanza. Così aristocratici e popolo optano per settimane e settimane di festeggiamenti, iniziando a celebrare, alcuni anni, addirittura ad ottobre dell’anno precedente.

Questa stravagante moda si espande per tutta l’Europa e i palazzi veneziani diventano teatro di feste maestose e ricche di eccessi, spesso anche di azioni criminali. Il governo sceglie quindi di imporre alcune limitazioni al popolo, fino a che Napoleone, nel 1797, proibisce del tutto l’utilizzo dei costumi di Carnevale, decretando la fine dei grandi carnevali storici.

La città delle maschere

Mistero e travestimenti: le maschere sono il simbolo per eccellenza del Carnevale storico di Venezia. Garanti dell’anonimato di chi le indossava, facevano sì che durante i festeggiamenti in città non esistesse più alcuna distinzione di ceto o religione.

Tra i travestimenti più popolari spicca la Baùta: maschera bianca e mantello nero, era usata anche in situazioni mondane (la forma della maschera permetteva infatti di bere e mangiare senza doverla togliere). Da non dimenticare anche il già citato Pantalone, vecchio, avaro e burbero mercante in rovina vestito con un berretto di lana alla greca, giubba, calzoni, mantello nero ed una cintura da cui pendono o una spada o una borsa. Naso adunco, sopracciglia folte e barbetta appuntita sono invece i tratti tipici della maschera.

Il Carnevale oggi

Oggi il Carnevale è tornato a colorare la città e le maschere sono di nuovo padrone delle calli. Tra gli appuntamenti fissi ci sono il Volo dell’Angelo, l’emozionante cerimonia di apertura in Piazza San Marco e la Festa delle Marie, che rievoca in chiave moderna il rapimento e la liberazione di dodici promesse spose ai tempi del doge Pietro Candiano III (1039).

Non mancano infine i piatti, o meglio i dolciumi, tipici della festa: castagnole, galani, e non solo. Un peccato di gola che diventa un diritto irrinunciabile in questi giorni di festa! Provare per credere: vieni a trovarci all’Hostaria Osottoosopra e festeggia il Carnevale con noi!